Insieme vuole rispondere alle richieste di azione dei 6 milioni di italiani sottoposti alla pressione di un inquinamento grave, di coloro che soffrono per la mancanza di servizi adeguati di mobilità, di qualità delle loro case e dell’ambiente e che si oppongono allo scempio del loro territorio.
E’ urgente predisporre un censimento delle aree inquinate in Italia e avviare da subito le bonifiche, da finanziare anche con fondi europei e lanciare ove necessario processi di riconversione anche attraverso l’introduzione di aree no tax.
L’Italia si è impegnata a partecipare attivamente alla realizzazione dell’Accordo sul Clima di Parigi, attraverso un Piano d’azione nazionale su Clima ed Energia. Ma in questo momento gli impegni dalla UE nel suo insieme e dall’Italia in particolare sono ampiamente insufficienti a garantire che l’UE faccia la sua parte nel limitare l’aumento del riscaldamento globale entro 2° e se possibile entro 1,5°: serve una vera rivoluzione energetica, e a promuoverla non possono che essere le politiche pubbliche.
Occorre superare la Strategia energetica nazionale (SEN) e attuare un Piano Energetico nazionale che punti al 100% di energie alternative con investimenti in rinnovabili ed efficienza energetica, con obiettivi vincolanti di riduzione di CO2 che prevedano la de-carbonizzazione e il progressivo abbandono delle fonti fossili.
È possibile trasformare l’economia italiana ed europea in un campione globale per efficienza e risparmio energetico, sulla base di tecnologie appropriate e l’utilizzo delle fonti rinnovabili, potenziando il riuso e il riciclo. Questo richiede di portare al 40% l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas climalteranti entro il 2030, dai livelli del 1990, per arrivare entro il 2050 alla totale de-carbonizzazione della società.
Insieme propone come prime misure urgenti
- La definizione di un Piano Clima Energia che metta l’Italia in linea con gli accordi sul clima di Parigi e che assicuri la revisione della posizione attuale dell’Italia nei negoziati legislativi in corso in sede europea verso obiettivi ambiziosi su rinnovabili, efficienza energetica, direttiva edifici e che chiarisca le misure concrete di adattamento e mitigazione dai cambiamenti climatici e di riduzione della dipendenza dalle fonti fossili.
- Realizzare un programma e un calendario verso la rottamazione del motore a scoppio, così come indicato dalla risoluzione del Senato approvata dalla commissione ambiente e un programma capillare per la collocazione di colonnine elettriche.
- Puntare sull’industria dell’auto elettrica, creando la filiera dell’auto pulita e conseguenti politiche di incentivazione graduate in base al reddito, sul retrofit, con incentivi e detrazioni fiscali.
- Il divieto di circolazione dei motori diesel e benzina a partire dal 2035.
- Misure per mitigare le emissioni in agricoltura e quelle industriali e domestiche ed eliminare progressivamente i sussidi e gli investimenti pubblici per i carburanti fossili, che sono oggi maggiori degli incentivi dati alle rinnovabili.